Il gioco ha un'importanza fondamentale nello sviluppo del bambino. Esso ha, inoltre, una funzione sociale, di interazione e condivisione. Attraverso il gioco è possibile capire il bambino, il suo livello di sviluppo, le sue fantasie. È l'elemento principe delle psicoterapie infantili ed è utilizzato come sostegno per i bambini ospedalizzati che devono ricevere cure mediche. Secondo Freud il gioco permette al bambino di assimilare ed elaborare l'assenza della madre. Il bambino gestisce e diventa parte attiva, anziché passiva, di un evento potenzialmente pericoloso. Questa funzione è evidente nei giochi del "cucù" e del "nascondino" dove si unisce la partecipazione di altre persone (inizialmente la madre). Il gioco permette al bambino di trovare sollievo alla sua angoscia interna proiettando sul gioco i suoi conflitti. Il bambino utilizza l'oggetto transizionale (che può essere un giocattolo, ma anche una copertina o un indumento) per affrontare l'autonomia e la separazione dalla madre. L'oggetto transizionale rappresenta la madre nella fantasia del bambino. È un oggetto al quale il bambino è molto attaccato, che lo rassicura. Il bambino può agire su questo oggetto sentendosi più forte e sicuro. I giochi, poi, sono occasioni di scambi sociali per il bambino. Il gioco del bambino con la madre è un gioco inizialmente ripetitivo in cui entrambi i membri hanno delle aspettative. Poi, la madre attua una "violazione" del gioco suscitando grande ilarità nel bambino che chiede di continuare. Queste ripetizioni e violazioni hanno un significato fondamentale: consentono al bambino di vivere l'attesa, tollerare la frustrazione e anticipare la sorpresa.
giovedì 18 dicembre 2008
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1 commento:
si infatti hai ragione attraverso il gioco riusciamo a capire non solo il livello intellettivo di un bambino ma anche come pensa e come rappresenta la realtà
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