Lo sviluppo motorio del bambino, fin dalla nascita, si attua, attraverso una serie di trasformazioni fisiche, che coinvolge il sistema cerebrale. Il bambino cambia posizione e, nel momento in cui è colto di sorpresa da un evento, allarga, come se volesse abbracciare qualcuno, le braccia e le mani verso la linea mediana del corpo. Tale riflesso scompare intorno ai sei mesi, perché il cervello, perfezionandosi, subisce delle modificazioni biologiche. Lo sviluppo motorio, in generale, nel primo anno di vita, dipende dalla maturazione biologica.
L’esercizio potrebbe, tuttavia, facilitare l’accelerazione della posizione eretta e della deambulazione.
Molti bambini già camminano ad un anno, altri compiono i primi passi all’inizio del secondo. Tutte le capacità motorie (la posizione seduta, la locomozione strisciante e carponi, la stazione eretta e la deambulazione con appoggio), che si realizzano durante il primo anno di vita, predispongono, nel secondo anno, l’acquisizione della deambulazione autonoma. Il bambino già attraverso i primi passi percepisce l’importanza dell’indipendenza fisica e del senso di esplorare la realtà circostante, in continua espansione. La deambulazione, nel bambino, viene favorita anche dal contemporaneo e sincronico sviluppo neurale, consolidamento del sistema muscolare e continuo cambiamento delle proporzioni corporee.
Durante la prima l’infanzia, lo sviluppo della locomozione carponi e della coordinazione senso-motoria fa assumere comportamenti con una sequenza alquanto regolare. Nell’età infantile si presta maggiore attenzione agli eventi, soggetti a cambiamento, e ai movimenti, che hanno contorni e linee circolari. Nella seconda infanzia, i bambini, per quanto riguarda lo sviluppo motorio e la crescita fisica, acquisiscono, raggiungendo tanto proporzioni corporee più simili a quelle degli adulti quanto una coordinazione più efficiente e un sistema nervoso più maturo, una maggiore abilità motoria.
I bambini, a tre anni, in media sono alti circa novantacinque centimetri e le bambine sono alte circa un centimetro in meno. Per quanto concerne il peso, i primi pesano circa kg. 14,850 e le seconde sono leggermente più leggere (14,6 kg.). Solo intorno ai sei anni ormai il loro corpo ha assunto le forme e le abilità necessarie, per superare la fase dell’infanzia e per assomigliare maggiormente agli individui dell’età adulta.
L’esercizio potrebbe, tuttavia, facilitare l’accelerazione della posizione eretta e della deambulazione.
Molti bambini già camminano ad un anno, altri compiono i primi passi all’inizio del secondo. Tutte le capacità motorie (la posizione seduta, la locomozione strisciante e carponi, la stazione eretta e la deambulazione con appoggio), che si realizzano durante il primo anno di vita, predispongono, nel secondo anno, l’acquisizione della deambulazione autonoma. Il bambino già attraverso i primi passi percepisce l’importanza dell’indipendenza fisica e del senso di esplorare la realtà circostante, in continua espansione. La deambulazione, nel bambino, viene favorita anche dal contemporaneo e sincronico sviluppo neurale, consolidamento del sistema muscolare e continuo cambiamento delle proporzioni corporee.
Durante la prima l’infanzia, lo sviluppo della locomozione carponi e della coordinazione senso-motoria fa assumere comportamenti con una sequenza alquanto regolare. Nell’età infantile si presta maggiore attenzione agli eventi, soggetti a cambiamento, e ai movimenti, che hanno contorni e linee circolari. Nella seconda infanzia, i bambini, per quanto riguarda lo sviluppo motorio e la crescita fisica, acquisiscono, raggiungendo tanto proporzioni corporee più simili a quelle degli adulti quanto una coordinazione più efficiente e un sistema nervoso più maturo, una maggiore abilità motoria.
I bambini, a tre anni, in media sono alti circa novantacinque centimetri e le bambine sono alte circa un centimetro in meno. Per quanto concerne il peso, i primi pesano circa kg. 14,850 e le seconde sono leggermente più leggere (14,6 kg.). Solo intorno ai sei anni ormai il loro corpo ha assunto le forme e le abilità necessarie, per superare la fase dell’infanzia e per assomigliare maggiormente agli individui dell’età adulta.
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