tag:blogger.com,1999:blog-10542607675577305772024-03-14T16:46:54.553+01:00Il bambino e la sua creativitàCiao a tutti,
in questo mio post prendo in esame la creatività del bambino dato che è inerente al mio corso di studi.
Spero di poterne discutere con persone interessate e sopratutto che si trovino a contatto con bimbi. A presto!!!ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.comBlogger43125tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-62500246229924058342009-10-19T10:51:00.008+02:002009-10-19T11:01:42.460+02:00una piccola poesia (che ho scritto io)<span style="font-size:180%;color:#33cc00;"><strong><em></em></strong></span><br /><span style="font-size:180%;color:#33cc00;"><strong><em></em></strong></span><br /><span style="font-size:180%;color:#33cc00;"><strong><em>IL SILENZIO DELLA NATURA</em></strong></span><br /><br />Il silenzio della natura<br />è una pace profonda<br /><br />che si rispecchia nella tua cultura<br />come una grande onda<br /><br />e penetra nel tuo cuore<br />con un suo sussurro<br /><br />riempiendoti di gioia e di amore<br /> nell'immenso cielo azzurro.<br /><br /><br /><p align="right"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvryuXBzddwKz8bMEdd8XzJC-siK96SvXw6rmYn6bwgnaklpJTnDYpV9bpxgRAommUQEClMgD8K1Q5KgONgoIWjDEr76CpXWtYTbH1fDWSItUPQTpmxZPOYlt1EJZcf_5_DC2JWCoFcA-j/s1600-h/qw.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 150px; FLOAT: left; HEIGHT: 113px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5394232679594310370" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvryuXBzddwKz8bMEdd8XzJC-siK96SvXw6rmYn6bwgnaklpJTnDYpV9bpxgRAommUQEClMgD8K1Q5KgONgoIWjDEr76CpXWtYTbH1fDWSItUPQTpmxZPOYlt1EJZcf_5_DC2JWCoFcA-j/s200/qw.jpg" /></a></p>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-88091014125942336462009-06-29T09:48:00.004+02:002009-06-29T10:03:52.905+02:00hello...............!!!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgI-Gly_T741proTrcR44Q51dHlvzHIqyx0bfcyxCiOMl7E0RdVESJzb62s954zNSWKr876J2utcZsidDBu65mz1zqSGkDwJRI17rvuYefX6NDhVKXL_N3Hmb2jszi78sfYODGJifPTGFTY/s1600-h/go.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5352657168521877570" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 134px; CURSOR: hand; HEIGHT: 101px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgI-Gly_T741proTrcR44Q51dHlvzHIqyx0bfcyxCiOMl7E0RdVESJzb62s954zNSWKr876J2utcZsidDBu65mz1zqSGkDwJRI17rvuYefX6NDhVKXL_N3Hmb2jszi78sfYODGJifPTGFTY/s200/go.jpg" border="0" /></a><br /><div>ciao a tutti.... belli e brutti!!! :-) vi sono mancata? eh dite la verità... sto aspettando ansiosamente il risultato di sociologia dell'educazione aiuto..... beh speriamo bene!?!</div><br /><br /><div>speriamo che la proffessoressa mi dia un 17.5 che arrotonda a 18!!! beh ora vi saluto baci baci</div><br /><br /><div>ciao ciao </div><br /><br /><div>statemi bene </div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-24033676203012042112009-06-22T12:15:00.002+02:002009-06-22T12:47:25.084+02:00buongiorno.......................... scusate il ritardo ma questa per me è stata una settimana pazzesca ogni giorno avevo un esame e a volte anche 2 in un giorno!!!<br />speriamo solo che siano andati bene dato che di alcuni non so ancora i risultati!!!!!!!!!!!!!!!<br />spero solo di avere preso 17.5 che arrotonda a 18!!!<br />cosa posso dirvi.... sono appena uscita dalla classe dove ho appena terminato un esame...e veramente era tosto...speriamo benone!!!<br />tanto per essere in tema HO SUPERATO L'ESAME DI TECNOLOGIE INFORMATICHE (COMPUTER) e il prof mi ha valutato il blog e ha detto che andava benone!!!... sono contenta almeno per quello.<br />statemi bene ci vediamoELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-49355338705863327002009-05-25T09:08:00.004+02:002009-05-25T09:16:35.287+02:00Alimentazione nell'età infantile!!!<div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx0Qqk42VsScjlYBou17ypmTWMo_bgftCZ7nNdZPmxP2kW5YAmi2fqXqt_bU3VyQn3H49iKSTLC44iJNlzAJzuDkHDWmkgUYcA-7Hsf5C7uFFFAqr1Lo8tTLjaGAx49VFY3qQrqyzSqPX7/s1600-h/cv.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5339656942672743106" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 123px; CURSOR: hand; HEIGHT: 124px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx0Qqk42VsScjlYBou17ypmTWMo_bgftCZ7nNdZPmxP2kW5YAmi2fqXqt_bU3VyQn3H49iKSTLC44iJNlzAJzuDkHDWmkgUYcA-7Hsf5C7uFFFAqr1Lo8tTLjaGAx49VFY3qQrqyzSqPX7/s200/cv.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div>Una buona alimentazione è essenziale per una crescita ed uno sviluppo corretti. Infatti un corretto regime alimentare influisce sulla crescita fisica del bambino, sulla composizione del suo organismo, sulla funzione immunitaria e su quella mentale.<br />Ma cosa dobbiamo fare per nutrire correttamente i piccoli??? L'alimentazione deve assicurare l'introduzione di cinque classi principali di nutrienti: carboidrati, grassi, proteine, vitamine e minerali. Vediamoli insieme.<br /><strong><em><span style="color:#cc66cc;">Proteine</span></em></strong>: Sono i mattoni del nostro organismo, le loro funzioni sono di accrescimento corporeo e rinnovamento dei tessuti. Le troviamo nei seguenti alimenti: carni, pesce, uova, latte, formaggi, legumi e cereali.<br /><strong><em><span style="color:#cc66cc;">Carboidrati</span></em></strong>: Sono il carburante per muoversi, forniscono l'energia per le funzioni vitali. Si trovano nei cereali, nella pasta, nelle patate, nella frutta, nelle verdure e nei legumi.<br /><strong><em><span style="color:#cc66cc;">Grassi:</span></em></strong>Sono la nostra riserva di energia, costituiscono le membrane cellulari e favoriscono l'assorbimento di alcune vitamine. Dove si trovano: formaggi, latte, olio vegetali, carni, pesce, uova.<br /><strong><em><span style="color:#cc66cc;">Vitamine</span></em></strong>: Regolano i processi metabolici e le attività degli organi. In quali alimenti si trovano: frutta fresca, verdura cruda, ortaggi.<br /><strong><em><span style="color:#cc66cc;">Minerali</span></em></strong>: Consentono un corretto funzionamento degli organi, regolano il volume dell'acqua nel corpo. Dove si trovano: frutta, verdura, pesce, carne, uova latte, formaggi.<br />Tutte queste sostanze devono essere introdotte con l'alimentazione e solo una dieta varia ed equilibrata riesce a fornirle quindi: MAI MANGIARE LE STESSE COSE, MA <span style="color:#00cccc;">VARIARE</span> SEMPRE!!!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEhidsJ_7mooUiRxkrWMhyg15krm3kchD3A6Z4mzlh2T-YPBuZKSmr8zQPxJYNcwCVo2j5kriD_VLiYL6nHUpm2YckKNCf-s7v_a5XyIlMuC4vuVW4XgXnHxbmK_Sjrzrcw-3Ry7GKu73G/s1600-h/yt.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5339657024971750242" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 145px; CURSOR: hand; HEIGHT: 96px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEhidsJ_7mooUiRxkrWMhyg15krm3kchD3A6Z4mzlh2T-YPBuZKSmr8zQPxJYNcwCVo2j5kriD_VLiYL6nHUpm2YckKNCf-s7v_a5XyIlMuC4vuVW4XgXnHxbmK_Sjrzrcw-3Ry7GKu73G/s200/yt.jpg" border="0" /></a></div></div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-89597948814546223512009-05-22T09:23:00.004+02:002009-05-22T09:30:28.629+02:00L'APPETITO<div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5338547117936248898" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 105px; CURSOR: hand; HEIGHT: 97px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW2CZpdDADP87kJA6ddh6bWbV_wqdKa2WaDKANSIFAsblFuI-zyVXbZNxF2AwQq5SUnQ20EuZLQtlj1IBPfgahr6wNmdTslRv_Wf1KOe0AHrI2aWMB0nRZjY830oRC4QNYT35LHhQIEqu4/s200/GNAM.jpg" border="0" />Tra i motivi per cui le mamme si rivolgono ai pediatri , quello relativo all’appetito è uno dei più frequenti.<br />I genitori si preoccupano molto per la <strong><em><span style="color:#66cccc;">mancanza di appetito</span></em></strong>, hanno ragione?<br />Sicuramente l’appetito, anzi il buon appetito, è un parametro importante, forse il più importante, per giudicare lo stato di benessere di un bambino. I pediatri sanno che il primo segno dell’inizio della guarigione da una malattia è la ripresa dell’appetito. Tuttavia qualche volta i bambini, pur non essendo ammalati, possono non avere un buon appetito. Il problema è riuscire a tranquillizzare in modo convincente le mamme sul fatto che qualche volta i bambini possono anche “mangiare di meno”. Meno di che cosa? Perché il problema è sopratutto capire che cosa intendono alcuni genitori per mangiare “meno” o “poco” o addirittura “niente”.<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhopfS5y9e7wHn_HYTzINttbc9k1W1zJ-BIx25DDSKd97LEHQzZwzjUohlwa3wmucPBSNaWi4NkydamhQpZIqK8Tfa8RRvUB7RNQwixC1k-iOGKIJOa8T4CPIyYsOONfPQGefky6p9Q2_MN/s1600-h/GNAM2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5338547211739851378" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 124px; CURSOR: hand; HEIGHT: 82px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhopfS5y9e7wHn_HYTzINttbc9k1W1zJ-BIx25DDSKd97LEHQzZwzjUohlwa3wmucPBSNaWi4NkydamhQpZIqK8Tfa8RRvUB7RNQwixC1k-iOGKIJOa8T4CPIyYsOONfPQGefky6p9Q2_MN/s200/GNAM2.jpg" border="0" /></a>Fra l’altro in genere le mamme quasi sempre dicono: “Il mio bambino non mangia niente!”.<br />Per capire esattamente di che cosa si tratta e quindi dare il consiglio giusto cerchiamo di chiarire alcuni aspetti :<br />· <span style="color:#000000;">c</span>he cosa intendono le mamme per “non mangia niente”<br />· il periodo di durata dello scarso o nullo appetito<br />· lo stato di benessere o di non benessere del bambino (perdita di peso, di vivacità, di energia e di vitalità, cambiamento di umore). <div>Che ne pensate? </div><div>Secondo voi i bambini che mangiano poco o che adirittura non mangiano, vanno "sforzati"?</div><div>Perchè???</div><div>Vorrei sentire le vostre opinioni!!! grazie ciao!!!</div></div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-18535299933255079002009-05-21T09:30:00.003+02:002009-05-21T09:33:35.816+02:00Perché i bambini dormono tanto?<div><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAPyJtzBuQjRNjqnnX4P6tEd4DOxYQusU5aoZ4mvsP6BhqUvEVdwiIV-yNgfEfwemajEaYjW9C01Figye-fjtDJiOSc5j6YQhaJvvUIm7cTL6sferjgFLu7457ZdlgyFtEaKevsucVDGtK/s1600-h/vb.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5338176852036789474" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 137px; CURSOR: hand; HEIGHT: 83px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAPyJtzBuQjRNjqnnX4P6tEd4DOxYQusU5aoZ4mvsP6BhqUvEVdwiIV-yNgfEfwemajEaYjW9C01Figye-fjtDJiOSc5j6YQhaJvvUIm7cTL6sferjgFLu7457ZdlgyFtEaKevsucVDGtK/s200/vb.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div>Una delle funzioni del sonno nel bambino è la maturazione del cervello, nel sonno veng<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfd8XSsehLizvWDKUuDHNxJXwxfhYIfYtn1m1OUCFr22bTDDglzLY9jPj4N2MggDzbsd_esTtcD-d-6gsmG6Q3GMs8E6rideAmXJ6ynqW40aLwj6Nm1E6reBgnzihrMEOYfpki-63_wTLR/s1600-h/vc.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5338176934613571074" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 124px; CURSOR: hand; HEIGHT: 85px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfd8XSsehLizvWDKUuDHNxJXwxfhYIfYtn1m1OUCFr22bTDDglzLY9jPj4N2MggDzbsd_esTtcD-d-6gsmG6Q3GMs8E6rideAmXJ6ynqW40aLwj6Nm1E6reBgnzihrMEOYfpki-63_wTLR/s200/vc.jpg" border="0" /></a>ono prodotti ormoni fondamentali per la crescita del bambino, nel sonno si consolidano le informazioni ricevute durante il giorno e si apprende. Il neonato è un essere straordinario in uno stato di continuo apprendimento. Questo elevato bisogno di sonno è parallelo all'intensa crescita che si verifica a questa età. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbULjKCxEosYO3T56HPuQxALq1tjE16T5KsCjNCBD-RZQGzH2HXTw4VPrEmtDsaLOoJyLYwAjkApMeyNDwAkUMfX1WLqDOE_CIhBh76EHhay55WMrDPZ_hJ5Vh7XN5kt_opK3OUCSbb6Es/s1600-h/vn.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5338177012933609618" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 115px; CURSOR: hand; HEIGHT: 107px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbULjKCxEosYO3T56HPuQxALq1tjE16T5KsCjNCBD-RZQGzH2HXTw4VPrEmtDsaLOoJyLYwAjkApMeyNDwAkUMfX1WLqDOE_CIhBh76EHhay55WMrDPZ_hJ5Vh7XN5kt_opK3OUCSbb6Es/s200/vn.jpg" border="0" /></a></div></div></div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-74962005041494808332009-05-20T09:11:00.003+02:002009-05-20T09:16:37.790+02:00I BAMBINI IPERATTIVI<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv4WgYbdxNY7lNNdiAL5utZ5zAZc-q2azcR_yJbKXk6IKnAKKl7L2gpnSPN1g5eIEf-87q_LS0TKz_Tmhi0Nsr51_vz9d0lvHJciCR3De81LFjeNV5NgFGzWHlcYeYdM0nLQtSDtegb0we/s1600-h/BAMBINI.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5337801638143036642" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 101px; CURSOR: hand; HEIGHT: 127px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv4WgYbdxNY7lNNdiAL5utZ5zAZc-q2azcR_yJbKXk6IKnAKKl7L2gpnSPN1g5eIEf-87q_LS0TKz_Tmhi0Nsr51_vz9d0lvHJciCR3De81LFjeNV5NgFGzWHlcYeYdM0nLQtSDtegb0we/s200/BAMBINI.jpg" border="0" /></a><br /><p>Sono definiti iperattivi quei bambini di intelligenza normale, che non stanno mai fermi, sono sempre agitati, non riescono a star seduti. Hanno difficoltà a stare attenti, presentano cioè un deficit di attenzione.<br />Ma che cosa distingue un bambino vivace o semplicemente svogliato da uno affetto da "<span style="color:#66cccc;"><strong><em>Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività</em></strong></span>"? È difficile spiegarlo in poche parole, ma i seguenti sintomi, compresenti, possono essere dei campanelli di allarme:<br />-non presta mai attenzione ai particolari;<br />-ha difficoltà nel mantenere l'attenzione su compiti e giochi per un tempo adeguato all’età<br />-ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività<br />-perde continuamente oggetti personali<br />-risponde prima che siano terminate le domande<br />-ha difficoltà ad attendere il proprio turno e interrompe continuamente chi parla<br />-presenta irrequietezza motoria delle mani, delle gambe e di tutto il corpo<br />-ha difficoltà a rimanere seduto quando necessario<br />-ha difficoltà nell'eseguire istruzioni che gli vengono fornite non per un atteggiamento oppositivo né per difficoltà di comprensione<br />-cambia frequentemente attività, lasciando spesso il lavoro incompleto<br />-ha difficoltà a giocare tranquillamente<br />-spesso non sembra ascoltare quello che gli viene detto<br />-spesso si dedica ad attività fisicamente pericolose non valutando le possibili conseguenze di certi comportamenti o giochi!!!</p><br /><p>Tutto questo <span style="color:#ff9966;">non</span> è quindi da <span style="color:#ff9966;">sottovalutare</span>; e se necessario consultare il proprio medico di base! </p>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-70228526618710541302009-05-15T11:20:00.003+02:002009-05-15T11:30:53.707+02:00IL BAMBINO E LA TELEVISIONE<div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD8M7239OhwmqiCyZNXYeybyaangbrm82EEaehh1J7z7uPqTHECWN-qDoqSzgNvl_rK0bx-7xFcRRVuAyq1dxBHxBHZUWPD9OqQejz-DQkZXCUh1FcxN-qn65rC-9jCrKAttQHcNgaE0tc/s1600-h/TU.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5335980627942285682" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 133px; CURSOR: hand; HEIGHT: 80px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD8M7239OhwmqiCyZNXYeybyaangbrm82EEaehh1J7z7uPqTHECWN-qDoqSzgNvl_rK0bx-7xFcRRVuAyq1dxBHxBHZUWPD9OqQejz-DQkZXCUh1FcxN-qn65rC-9jCrKAttQHcNgaE0tc/s200/TU.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div>Un bambino guarda la televisione in media due ore al giorno. Gli esperti dell'infanzia sono preoccupati. In una società in cui le madri lavorano e in cui si ha paura di lasciar uscire il bambino da solo, come non fare dei nostri figli dei "drogati" della televisione ? Certo, la televisione rappresenta una finestra aperta sul mondo, ma a piccole dosi. Infatti può avere un impatto considerevole sullo sviluppo sociale e affettivo del bambino che, non dimentichiamolo, ha bisogno sopratuttto di giocare, di sognare, di dar sfogo alle sue energie...insomma di essere libero!!!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnr8YskSIOmSPQHYr0vb-WaYjZPxE09ZgPDyeV0UfjWeD7pbC3tHWgTc9fwLoflZx3FEUgAZTbr7Px0UuclcQbMzZloSPjfywLQW1UoLgdOV8p9UVUnaED9lGPbTK0JSpKAdcheEcXnOk8/s1600-h/TV.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5335980706306872674" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 93px; CURSOR: hand; HEIGHT: 124px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnr8YskSIOmSPQHYr0vb-WaYjZPxE09ZgPDyeV0UfjWeD7pbC3tHWgTc9fwLoflZx3FEUgAZTbr7Px0UuclcQbMzZloSPjfywLQW1UoLgdOV8p9UVUnaED9lGPbTK0JSpKAdcheEcXnOk8/s200/TV.jpg" border="0" /></a></div></div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-88273868896725812702009-05-13T09:00:00.007+02:002009-05-13T13:51:54.117+02:00TABELLA LEGAME ANIMALI E BAMBINI<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2YLL8vZJiE8xFz4jpALVDrSThr0a8wlthRMg7h79CnyoVn3VKYH5ZY8uvhH8QwCEx-wsyBPEMcy1OgUEQroNzPh3WzlkkHWjv7K-pWPWnIjQBs1yiBWxafHXCWe-REkfo5xjmlTFeU5dX/s1600-h/DF.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5335274281420005874" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 185px; CURSOR: hand; HEIGHT: 126px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2YLL8vZJiE8xFz4jpALVDrSThr0a8wlthRMg7h79CnyoVn3VKYH5ZY8uvhH8QwCEx-wsyBPEMcy1OgUEQroNzPh3WzlkkHWjv7K-pWPWnIjQBs1yiBWxafHXCWe-REkfo5xjmlTFeU5dX/s200/DF.jpg" border="0" /></a><br />I cuccioli di casa vivono a stretto contatto: cani e bambini passano molto tempo insieme e non si scambiano solo delle carezze!!! Leggiamo i dati conclusivi di uno studio che parla proprio delle abitudini e dei comportamenti che si instaurano tra loro. Ne emerge un panorama fatto di baci, scambi di cibo e condivisione di ambienti: dal divano al letto, in quanto a sicurezza sanitaria e igiene la situazione lascia qualche perplessità. <strong><em><span style="font-size:180%;"><span style="color:#ff0000;">Ecco perchè poi dovete lasciare un commento che critica la tabella sottostante!!!<br /></span><br /></span></em></strong><br /><em><span style="font-size:130%;color:#cc33cc;"><strong>Dati sul vissuto bambini - animali<br /></strong></span><span style="color:#33cc00;">80% dei bambini bacia il proprio animale<br />38% dei bambini divide il cibo con il proprio animale quando guarda la tv<br />38% dei bambini gioca con il proprio animale sul letto<br />28% dei bambini divide il cibo con il proprio animale se pensa di non essere visto dai genitori<br />21% dei bambini permette al proprio animale di leccargli le dita sporche di cibo<br />36% dei genitori ammette che il proprio figlio/a non si lava le mani dopo avere giocato con l'animale da compagnia o comunque non lo fa abbastanza.</span></em>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-39135229114377790692009-05-11T09:17:00.001+02:002009-05-11T09:31:16.578+02:00Contatti tra cuccioli: piccoli a rischio per comportamenti poco igienici<div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOUqUwbIMSk-vf4BXCaQXoTxKoEIVp3MtPTIPl85Cf_VlVy6WtWlEvpfCocznR_T6E38M8lm_q0zZDuAf3aQCDohTb7yTBXPHva2K_DZ_0JW5Rp9jN81R_1Jzzx8Hcv_H-ir_B8xJONyre/s1600-h/g.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5334465286026559410" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 143px; CURSOR: hand; HEIGHT: 107px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOUqUwbIMSk-vf4BXCaQXoTxKoEIVp3MtPTIPl85Cf_VlVy6WtWlEvpfCocznR_T6E38M8lm_q0zZDuAf3aQCDohTb7yTBXPHva2K_DZ_0JW5Rp9jN81R_1Jzzx8Hcv_H-ir_B8xJONyre/s200/g.jpg" border="0" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRCBaA043J-26_wRUlPL9V0EB531q3D2RwOqfMBhBFRp04-fkiwSa-tn8LFAIDfi0QHopGcsCmo-V07RwnNNV5xL4J4aKQJmphSpKdB87_4kSmRT1XaQfaG1xs7G9Zq36P4EL0y_T4Nxwm/s1600-h/p.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5334465392487725570" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 124px; CURSOR: hand; HEIGHT: 89px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRCBaA043J-26_wRUlPL9V0EB531q3D2RwOqfMBhBFRp04-fkiwSa-tn8LFAIDfi0QHopGcsCmo-V07RwnNNV5xL4J4aKQJmphSpKdB87_4kSmRT1XaQfaG1xs7G9Zq36P4EL0y_T4Nxwm/s200/p.jpg" border="0" /></a><br /><div>Nelle famiglie italiane vivono 6,4 milioni di cani e 6,7 milioni di gatti: un nucleo famigliare su quattro possiede un animale a quattro zampe. La convivenza con l'animale domestico accresce e migliora la vita di relazione di tutti, in special modo quella dei bambini e degli anziani. Anche se la presenza di cani e gatti richiede cure specifiche e responsabilità, per evitarecontagi e diffusione di malattie.</div></div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-73374776098872718152009-05-06T13:48:00.003+02:002009-05-06T13:57:25.890+02:00IL RAPPORTO BENEFICO TRA IL BAMBINO E L'AMICO A 4 ZAMPE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgowjUZj2yEAJCkzXZv8QvIJjLAVrYkvaENsQrnWt4dgjcLOb4h2V1cAr7irJqEvH8Odl58FKBThoIebu7Qzp7ZWhQhHbbvOatPC2zWHJLsawO4_qnWgflynsSeSBP7L6b0uEj-Fry1zhg_/s1600-h/JHG.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332678799238963154" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 107px; CURSOR: hand; HEIGHT: 125px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgowjUZj2yEAJCkzXZv8QvIJjLAVrYkvaENsQrnWt4dgjcLOb4h2V1cAr7irJqEvH8Odl58FKBThoIebu7Qzp7ZWhQhHbbvOatPC2zWHJLsawO4_qnWgflynsSeSBP7L6b0uEj-Fry1zhg_/s200/JHG.jpg" border="0" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMF6tLeH76Y1c1vqysTMk_7oBLs4i565waylZc90feHKAtK6cPKXDCl5pYmB8AWQh_5qZY1acv9nnCVIJ3yEYADPQ7B0e03IziwsJzu_nvOQLE6J3gaMqyEqKn8N_eielTIoorjYFVUxjY/s1600-h/MH.jpg"></a><br /><br /><div><em><strong><span style="font-size:130%;">Scuola</span> <span style="font-size:130%;">di</span> <span style="font-size:130%;">vita</span></strong></em></div><br /><div></div><br /><div>Uno degli aspetti più importanti del rapporto tra il bambino e l'animale familiare è la <strong><span style="font-size:180%;"><span style="color:#cc33cc;">carica </span><span style="color:#33cc00;">emotiva</span></span></strong> di cui il legame è intessuto: come emerso dalle indagini effettuate in tal senso, nel caso in cui l'animale venga allontanato dal piccolo tale fonte di supporti emozionali esita nella maggior parte dei casi in una più o meno accentuata sindrome da privazione.Cani e gatti permettono al bambino di prendere coscienza sia della propria essenza di essere vivente che dei propri doveri e responsabilità di essere umano: necessitano, infatti, di essere alimentati, accuditi, puliti, controllati e tenuti costantemente in osservazione. È una vera e propria scuola di vita, in quanto il bambino si rende conto, giorno dopo giorno, che anche l'animale, al pari suo, mangia, beve, dorme, sporca, gioca, obbedisce e disobbedisce.</div></div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-2163921153984092302009-05-05T13:32:00.003+02:002009-05-05T13:36:45.650+02:002^a parte: cosa dicono gli scienziati secondo il contatto tra bambini e animali<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqFx9BqW4Uk0ZXw9PwvJfExp89aMaxfOddBkk6Aoj12IKyHKbr6JFVWwdSMgk_ulQMNT0WOHUbPQM6bqeW-XIef78fBWQU-6rikdU8UUn-QfgEHELq3EPwsLnLICDoCVTk1VY_k0t7ScQm/s1600-h/j.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332302397736540178" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 96px; CURSOR: hand; HEIGHT: 130px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqFx9BqW4Uk0ZXw9PwvJfExp89aMaxfOddBkk6Aoj12IKyHKbr6JFVWwdSMgk_ulQMNT0WOHUbPQM6bqeW-XIef78fBWQU-6rikdU8UUn-QfgEHELq3EPwsLnLICDoCVTk1VY_k0t7ScQm/s200/j.jpg" border="0" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzdFvfzOMGoP6hVyKYqCaAwp2jtf1cl2vwHZKRaQjmiYZn5AzM6zNtHerjgoYZyDqbDwJ-i4aIbZ0JswFvIYrxWULtviHJdRUrB56JX4WkJN6GWgJt3EJUAJt0-V8TTZFaGIGVIjGd172K/s1600-h/d.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332302298977583362" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 150px; CURSOR: hand; HEIGHT: 113px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzdFvfzOMGoP6hVyKYqCaAwp2jtf1cl2vwHZKRaQjmiYZn5AzM6zNtHerjgoYZyDqbDwJ-i4aIbZ0JswFvIYrxWULtviHJdRUrB56JX4WkJN6GWgJt3EJUAJt0-V8TTZFaGIGVIjGd172K/s200/d.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div>Dicono che per il corretto sviluppo psicofisico dei bambini è benefica la vicinanza con un animale domestico. Crescere e conoscere un altro essere vivente che, come loro, ha bisogno di cure e attenzioni sviluppa la loro sensibilità e la loro socievolezza. Sta però ai genitori, in quanto adulti, educare e controllare i propri figli secondo le regole del buon senso e dell'igene.</div></div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-63788579169543096672009-04-29T09:27:00.003+02:002009-05-04T13:33:45.995+02:00Un amico a quattro zampe aiuta a crescere<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW_51nEG6eDlGc8xkYjnjhTuZfaGKXaoDDp7lDbpITF7D1Nk7-kbcst4rkkGMIOT6SvpLxVPAh8cbnMwSYoWeJS7peOLzHNmbmwec6Ql2kKCW6oAhZOolKfJD2V-InjWz6YoumlBvi0mHo/s1600-h/q.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5330012826548366274" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 128px; CURSOR: hand; HEIGHT: 109px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW_51nEG6eDlGc8xkYjnjhTuZfaGKXaoDDp7lDbpITF7D1Nk7-kbcst4rkkGMIOT6SvpLxVPAh8cbnMwSYoWeJS7peOLzHNmbmwec6Ql2kKCW6oAhZOolKfJD2V-InjWz6YoumlBvi0mHo/s200/q.jpg" border="0" /></a><br /><div>I bimbi acquistano maggiore sicurezza in sé stessi se c’è un compagno a quattro zampe sempre presente che non li abbandona neanche se gli hanno fatto qualche dispettuccio. Inoltre, nei piccoli che possiedono un animale aumenta anche il senso di responsabilità, perché si rendono conto che il cane o il gatto di casa hanno bisogno di essere accuditi, nutriti e coccolati, proprio come loro.Una volta appreso che gli animali, nonostante siano così diversi da noi, hanno esigenze molto simili alle nostre, il bambino sarà più disposto ad accettare e comprendere tutto ciò che è diverso, diventando una persona più sensibile e rispettosa sia della natura che della realtà in generale. Una persona che ha condiviso l’infanzia con un cagnolino o con un micio, difficilmente maltratterà o abbandonerà un animale da adulto. L’amicizia con <span style="color:#ff6600;">FIDO</span> o <span style="color:#cc33cc;">FELIX</span> può aiutare anche i bimbi particolarmente timidi o chiusi a diventare più socievoli e può far superare la paura degli animali ai piccoli che hanno avuto magari esperienze negative (come morsi o graffi) grazie al rapporto fidato con un animale proprio.Questi i benefici dal punto di vista psicologico, ma la voglia di giocare con un cucciolo che corre qua e là o il desiderio di portare il cane di casa a fare una passeggiata contribuiranno anche allo sviluppo fisico dei nostri figli, grazie a un’attività sana e divertente. </div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-14123997962201803732009-01-05T09:52:00.000+01:002009-01-05T09:53:36.394+01:00I GIOCATTOLIParlare dei giocattoli mi da l'occasione di dire qualcosa a proposito dei giochi di squadra. Si tratta di giochi, quali nascondino, rubabandiera, etc., che si fanno fra gruppi di ragazzi. Questi giochi di squadra aiutano molto i bambini a crescere. Durante questi giochi, essi imparano a rapportarsi gli uni con gli altri e trovano degli amici. Un bambino che cresce davanti alla TV non si diverte certamente di più e, da adulto, probabilmente avrà dei problemi nel trattare con i propri simili. Il gioco, sia quello coi giocattoli che quello di squadra, ha una grande importanza nell'educazione dei ragazzi. Nella nostra società, che tende sempre più a organizzare la giornata e a sacrificare ogni cosa nella competizione per ottenere dai propri figli il massimo, occorre riconoscere il valore del gioco e assegnargli degli spazi, accanto a quelli dedicati alla scuola e allo studio.ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-27762291395866595592009-01-05T09:47:00.000+01:002009-01-05T09:52:08.146+01:00I GIOCATTOLI: UNA DISTRUZIONE CREATIVA PER I BAMBINIIn molti paesi del mondo, i bambini non possono comperare dei giochi perchè costano troppo, quindi se li costruiscono. Anche in Italia, fino agli anni '60, giochi come questi erano molto diffusi. Poi, con il rapido aumento del benessere, i bambini hanno potuto procurarsi giochi nei negozi. Nel frattempo, le strade sono diventate sempre meno sicure e, anche a causa dell'aumento del traffico, i bambini non giocano più nella strada. Tutto questo ha portato alla scomparsa dei giochi di una volta. Infatti, i bambini di adesso non li conoscono più.ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-16302419380114647362008-12-29T16:51:00.002+01:002008-12-29T16:54:25.875+01:00I momenti di tempo libero da dedicare al gioco erano veramente pochi ma, quando questo accadeva, giocavano tutti, grandi e piccini, e non mancavano gli spettatori che assistevano alle prove. I giochi erano basati sulla destrezza, sull’agilità, sulla velocità, sulla coordinazione ma principalmente sulla forza fisica. A volte diventavano violenti ed aggressivi perché, in parte, rispecchiavano i comportamenti sociali del tempo. I giochi, sono sempre figli del tempo e si adattano al contesto sociale nel quale si svolgono. Ieri non esisteva nessun disturbo dall’esterno, niente TV, niente computer, scarsissima produzione industriale di giocattoli con, in compenso, una solida presenza di rapporti interpersonali e di socializzazione. Era considerato importante lo stare insieme, anche i momenti di lavoro si trasformavano in occasione di socializzazione. La persona allora era al centro della società e il gioco era di tipo collettivo-creativo e ad alto contenuto sociale. I bambini di oggi non sanno più cosa voglia dire avere un cielo azzurro sulla testa, schiacciati dalla loro passività di soggetti cresciuti davanti alla TV, con gli occhi abituati ad incamerare sempre più immagini e a produrre sempre meno parole. Ieri il bambino non aveva bisogno dell’adulto, della guida, erano indipendenti ed autonomi nel gioco prima e nella vita, poi; oggi non sono abituati a scegliere, c’è sempre qualcuno che provvede ad indirizzarli verso qualcosa e quando non c’è l’adulto c’è bisogno del computer o di altro. L’oggetto giocattolo è il nulla e dietro di esso si aggrovigliano il vuoto delle relazioni umane e l’assenza della fantasia, della creatività e dell’inventiva; in questo modo il gioco, inteso come tempo della piena libertà infantile, viene spogliato di spazi ampi e differenziati e mutilato dei propri segni educativi quali il movimento, la comunicazione, la fantasia, l’avventura, la costruzione, la socializzazione. Il bambino, spesso, non sceglie in base alle sue esigenze ma viene trascinato in forme di divertimento imposte, create artificialmente, prefabbricate. Bambini che stanno insieme fisicamente ma che non socializzano affatto, tra loro non si creano rapporti interpersonali ma soltanto muri di isolamento e solitudine.ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-70806650918737686422008-12-29T16:49:00.002+01:002008-12-29T16:51:29.548+01:003° PARTE (I GIOCHI DI UNA VOLTA)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcHSdZgC-F0kR1QrmwgJn0VZof8Fu6YEhwTvKCAeLatJuhAMIou7w_LXHekWWgKYYavPSIcpQQ82kkotvxcNzSK5tU7YB_Jz_fBo-KybFPJobiNAK2GicOtIvQjsg-8Fw2ofN3S-5D99Lo/s1600-h/V.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5285240134387151106" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 96px; CURSOR: hand; HEIGHT: 126px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcHSdZgC-F0kR1QrmwgJn0VZof8Fu6YEhwTvKCAeLatJuhAMIou7w_LXHekWWgKYYavPSIcpQQ82kkotvxcNzSK5tU7YB_Jz_fBo-KybFPJobiNAK2GicOtIvQjsg-8Fw2ofN3S-5D99Lo/s200/V.jpg" border="0" /></a><br /><div>Un dato certo è quello che molti giochi sono praticati, in modo simile, in molte regioni della terra tra i popoli civili e quelli barbari e questo è un fatto straordinario.Osserva il Pitré “Questo fatto ha un grande significato per l’etnografia e porta un certo contributo nelle spiegazioni di alcuni fenomeni psicologici e sociali. Ci sono degli svaghi come quello dell’anello o del cerchio o della palla o della trottola o della moscacieca che si riscontrano sia fra i popoli dell’Europa che tra i negri dell’Africa, sia fra gli indigeni dell’America che nelle tribù selvagge dell’Oceania. Ciò dimostra che vari giochi hanno un fondo comune di tradizione, cioè uno l’ha imparato dall’altro, in epoche quando gli uomini delle primitive sedi dell’umanità si portarono nelle diverse contrade, modificandoli e adattandoli ai nuovi ambienti e alle nuove abitudini.” Il grande folclorista siciliano afferma che almeno un terzo di giochi conosciuti in Italia nell’Ottocento era patrimonio dei fanciulli e degli adulti di gran parte dell’Europa. In questo lavoro vengono riportati, in alcuni casi, nomi di giochi simili praticati in varie regioni italiane, non sempre, però, questi giochi sono perfettamente uguali, anzi spesso ci sono differenze nei regolamenti e nello stesso modo di giocare. Questo è il segno evidente della grande originalità e creatività che sta alla base dei giochi ma, che non esclude l’evidente collegamento tra le svariate espressioni. La maggior parte dei giochi di ieri si svolgevano all’aria aperta, erano passatempi semplici, salutari e più adatti alla vita di allora. Le case erano molto piccole e poco comode, mentre di spazi liberi se ne trovavano in abbondanza, la piazza diveniva un ottimo laboratorio.</div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-15953270817240940752008-12-29T16:47:00.001+01:002008-12-29T16:48:44.864+01:002° PARTE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggl-nMnEx8X5njGkfJMmGd6Hu4Sv_4NDJzqrOERzjr8UFxXdI1QytMXwN4NH533kgaAgQYVJOHCoK4GBbeRTLbk-FvmSrtEkbhsBfpKA7xkY74ZlvTneoAZU6fAevHXbxOf9jHrl9pHK1R/s1600-h/C.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5285239478679629010" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 129px; CURSOR: hand; HEIGHT: 90px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggl-nMnEx8X5njGkfJMmGd6Hu4Sv_4NDJzqrOERzjr8UFxXdI1QytMXwN4NH533kgaAgQYVJOHCoK4GBbeRTLbk-FvmSrtEkbhsBfpKA7xkY74ZlvTneoAZU6fAevHXbxOf9jHrl9pHK1R/s200/C.jpg" border="0" /></a><br /><div>Giocando il bambino misura l’ambiente, prende coscienza dello spazio, misura le reazioni dell’adulto ed impara a vivere. Il Gioco favorisce l’integrazione; l’attività ludica non prevede in nessun modo, differenze sociali o fisiche o di razza, durante le fasi di gioco si è solo partecipanti o concorrenti, nient’altro.I giochi, secondo Lhotzky, sono la parte più seria della vita del bambino, sono il lavoro più grave che egli compie. Il gioco, come trasposizione del lavoro, dove il bambino impegna tutte le sue abilità e la sua creatività, per riuscire nel gioco dà il massimo di sé, proprio come fa l’adulto nelle attività lavorative.La struttura-gioco, comprende una serie di componenti significative e di grande interesse. Un elemento essenziale del gioco è rappresentato dallo “spirito d’imitazione”. Atti, opere, comportamenti vengono riprodotti dal bambino con grande attenzione e con sorprendente spontaneità e vengono adattati ai suoi giochi. Un’altra importante qualità caratterizza l’attività ludica del bambino, la “competizione” con tutte le peculiarità che il termine presuppone: abilità, coraggio, azzardo valore sociale. Il Guyot dice “In quasi tutti i giochi la più grande soddisfazione sta nel trionfare su di un’antagonista, l’amore della vittoria è una condizione di esistenza per tutte le specie viventi, perciò abbiamo bisogno di soddisfarla”. Non meno importante è l’elemento “emozionale”, inteso come piacere di far parte del gruppo, di partecipare al gioco, di sentirsi protagonista della gara, di mettersi alla prova e di riuscire a superare le difficoltà. Esiste, poi, nel gioco un intimo desiderio di “piacere” e di “godimento”. La soddisfazione di riuscire a vincere gli ostacoli arrivando a trasformare sensazioni ordinarie in sensazioni piacevoli e gratificanti. Anche gli sforzi diventano piacevoli e superabili come l’andare dietro ad un cerchio, o l’inseguire una palla o il rincorrersi in lungo e in largo.</div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-56888991975126507092008-12-29T16:34:00.002+01:002008-12-29T16:47:05.976+01:00GIOCHI D'INFANZIA DI UNA VOLTA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9M06CrxJ4Qyiti9oOUWhPerWzCy3BuEaXm2JZHfl-0NajX8MlzqgtE16KWyIOdZHVTnrgVfP4zXhKfcOOv0dlzVSCAxJcsBcUvGcaRvC6GLmPFyrLKFr5fLvV3j1t8HEfNZDTocLB6o0a/s1600-h/X.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5285239050619897234" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 143px; CURSOR: hand; HEIGHT: 107px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9M06CrxJ4Qyiti9oOUWhPerWzCy3BuEaXm2JZHfl-0NajX8MlzqgtE16KWyIOdZHVTnrgVfP4zXhKfcOOv0dlzVSCAxJcsBcUvGcaRvC6GLmPFyrLKFr5fLvV3j1t8HEfNZDTocLB6o0a/s200/X.jpg" border="0" /></a><br /><div>Il gioco è sicuramente l’espressione più autentica e spontanea dell’infanzia, è attraverso l’attività ludica che si possono intravedere tendenze ed inclinazioni del bambino. Dice il Pitrè “Il fanciullo è un piccolo uomo e noi, fanciulli di una volta, possiamo, nei suoi atti scomposti e meccanici d’oggi vedere o prevedere i suoi atti relazionali di domani come nel breve, ahi! troppo breve! periodo della sua età spensierata, studiare quelli men brevi dell’agitata adolescenza e della non lieta maturità”.I bambini possiedono l’istinto del gioco e questa attitudine emerge già in tenera età. Il gioco è una delle componenti principali nella formazione psico-fisica dell’individuo; è occasione di socializzazione e di apprendimento; è formazione ed educazione; il gioco stimola l’inventiva, la curiosità, l’ingegno, la manualità, la creatività; esso abitua alla competizione, alla riflessione, al rispetto delle regole; attraverso il gioco si potenziano abilità fisiche e motorie, contribuisce a formare la mente; rappresenta, inoltre, un vero e proprio allenamento che il bambino compie inconsapevolmente per avvicinarsi ed adattarsi alla società degli adulti. Con il gioco, il bambino ritrova il sorriso e la spensieratezza scordandosi dei piccoli malumori quotidiani.</div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-83813336143771106982008-12-29T16:30:00.002+01:002008-12-29T16:34:24.430+01:00RIFERIMENTI TEORICI<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijinr2Tfai2r8SAF3KXI0m5nn3_xrsspxGojJPjuyDJzGJsyg1rfrVlvlqGADZcOD6BeHFayccfwUdM9zPYqjq7w6Gx2ydtCIrznptESdZyyuTH_rUtMRceY6D53Wkmx6ib3-mwRc6nybF/s1600-h/Z.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5285235751746319090" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 140px; CURSOR: hand; HEIGHT: 108px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijinr2Tfai2r8SAF3KXI0m5nn3_xrsspxGojJPjuyDJzGJsyg1rfrVlvlqGADZcOD6BeHFayccfwUdM9zPYqjq7w6Gx2ydtCIrznptESdZyyuTH_rUtMRceY6D53Wkmx6ib3-mwRc6nybF/s200/Z.jpg" border="0" /></a><br /><div><a href="http://images.google.it/imgres?imgurl=http://i249.photobucket.com/albums/gg237/srhpesciolina/bimbi.jpg&imgrefurl=http://nomycuoricino.spaces.live.com/&usg=__hZbtaILMKmLyUv-n4_u_DgSBatc=&h=542&w=704&sz=32&hl=it&start=1&sig2=34M4i4NmytzVbu2GC4ka6w&tbnid=8jzq5RvsB1gFbM:&tbnh=108&tbnw=140&ei=dO1YSfWtO5OS_gbJj6nNDw&prev=/images%3Fq%3DBIMBI%26gbv%3D2%26hl%3Dit"></a>Vygotskij sottolinea l'importanza del gioco, soprattutto in età prescolastica, in quanto offrirebbe al bambino la maggior opportunità di compiere esperienze ricche e varie. Secondo questo autore attraverso la finzione ludica il fanciullo allarga il proprio campo di azione e di conoscenza, esprimendo principalmente il proprio bisogno di conoscere e di adattarsi al mondo. L'attività creativa, l'inventività, deriverebbero dall'esigenza di intervenire in modo costruttivo e attivo sulla realtà per il gusto di vivere situazioni reali e allargare le proprie esperienze. Secondo Vygotskij il gioco è un'attività basilare per lo sviluppo intellettivo e, nella prima infanzia, la più importante. A suo avviso, infatti, è il mezzo più efficiente per sviluppare il pensiero astratto: il bambino a questa età si crea delle situazioni immaginarie per superare i limiti delle sue possibilità di azione concreta e reale. Per comprendere come il gioco faciliti il processo d'astrazione, Vygotskij parte dalla percezione dei bambini. All'inizio la percezione dell'oggetto è totalmente associata all'azione che il bambino può compiere su di esso, per es., la porta al fatto di potersi aprire e chiudere, il cavallo al fatto di cavalcare; con il gioco di immaginazione il bambino per la prima volta separa un oggetto dalle sue azioni o dalle sue proprietà. Tuttavia all'inizio non arriva a un vero e proprio processo simbolico in quanto il bambino ha bisogno di un oggetto concreto che in qualche modo renda possibile l'azione ed evochi realisticamente l'oggetto che vuole rappresentare. Per questa ragione l'oggetto usato nel gioco ha sempre, sia pur in maniera limitata, qualche proprietà che l'oggetto intende evocare. Bruner considera il gioco intanto "un modo per minimizzare le conseguenze delle azioni e quindi apprendere in una situazione meno rischiosa"; inoltre gli appare come "una buona occasione per tentare nuove combinazioni comportamentali che non potrebbero essere tentate sotto pressione funzionale". In questi giochi di finzione, del "fare finta che...", il bambino segue inizialmente un impulso puramente imitativo, che lo aiuta a varcare i limiti dell'infanzia, per proiettarsi nel mondo degli adulti, e impersonarne i ruoli.</div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-56851166031051783452008-12-29T16:28:00.001+01:002008-12-29T16:30:33.447+01:00IL GIOCO SIMBOLICO: Cosa si intende....Il gioco simbolico rappresenta una delle attività più importanti del bambino (in particolare, dal primo fino al sesto anno di vita), attraverso cui egli ha modo di contribuire direttamente e personalmente a strutturare il proprio sviluppo cognitivo, sociale e affettivo. Si tratta, infatti, di una forma di gioco che influenza significativamente tutte le dimensioni della personalità infantile, in un rapporto di causa-effetto, di tipo quantitativo e qualitativo: quanto più e quanto meglio il bambino avrà modo di vivere esperienze di gioco simbolico, tanto più e meglio si qualificheranno le sue abilità cognitive, socio-affettive e relazionali. Il gioco simbolico, che fa il suo esordio attorno ai 12/15 mesi di vita e si sviluppa nell'arco di tutta la prima infanzia, fino a 6 anni e anche oltre è il comportamento ludico infantile caratterizzato da finzione; il gioco di finzione è esperienza culturale e di crescita autentica e imprescindibile. Viene chiamato <em><strong>"simbolico"</strong></em> perché è caratterizzato da un processo di significazione indiretta, tipico di tutte le manifestazioni simboliche: qualcosa viene utilizzato per significare, rappresentare qualcos'altro. In particolare, nel gioco simbolico di un elemento fisicamente presente viene utilizzato per rappresentare un elemento assente ma evocato mentalmente: oggetti, azioni, identità, situazioni presenti vengono utilizzati per rappresentare, come se fossero oggetti, azioni, identità, situazioni diversi e solo immaginati (ad esempio, una matita come se fosse un bicchiere, una scatola di cartone che diventa una tana). L'incontro con gli oggetti materiali da parte del bambino avviene, per ritrovare qualcosa della realtà esterna. Il piacere del gioco, fino a 12/18 mesi, è prevalentemente legato alle esperienze sensoriali e motorie che il bambino stesso può provocare. Si parla infatti di "gioco sensomotorio". Il muovere, il far cadere, il toccare, il conoscere con bocca e organi di senso, il far rumore, lo spostare prendono molto interesse, e strutturano un rapporto di conoscenza. In seguito, al centro degli interessi del bambino si pone l'imitazione, la capacità cioè di riprodurre situazioni in altri contesti e accanto ad essa il gioco simbolico propriamente detto, in cui qualcosa viene usato per rappresentare qualcos'altro. Si assiste — almeno fino alla soglia della scuola dell'obbligo — ad una variabilità continua di temi, di percorsi narrativi, di significati attribuiti agli oggetti impiegati, mentre la qualità emotiva è caratterizzata dal totale assorbimento nel gioco. Il bambino lo vive come un serio impegno. L'insieme di queste considerazioni rende evidente il ruolo positivo del gioco simbolico in tutte le dimensioni dello sviluppo infantile. Questo chiama in causa la scuola dell'infanzia e gli adulti educatori che vi operano, impegnati a organizzare il contesto educativo e a predisporre tutte quelle occasioni formative didatticamente idonee a promuovere il gioco simbolico. Nella scuola dell'infanzia è importante che l'insegnante predisponga nell'angolo della casetta o dei travestimenti, del materiale ricco di opportunità diversificate di esercizio, per consentire al bambino giochi di finzione, di identificazione e di immaginazione. E' necessario predisporre indumenti vari, stoffe, mantelli, cappelli, borse, foulard, burattini, bambole e pupazzi, oggetti per l'angolo della casetta (piatti, bicchieri, pentole posate, ecc.), passeggini o carrozzine per le bambole ecc.. L'insegnante deve, naturalmente, assecondare pienamente le proposte di gioco dei bambini riprendendole verbalmente o eseguendole per comunicare attenzione, senso d'importanza e disponibilità totale nei confronti di un'attività cui loro stessi attribuiscono centralità e importanza, ponendo domande di chiarimento sulle proposte di gioco dei bambini, per sollecitare la pianificazione, l'esplicitazione, lo sviluppo e l'articolazione coerente delle loro intenzioni ludiche.ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-56980507552814372732008-12-22T14:44:00.002+01:002008-12-22T14:45:39.055+01:00Gioco come socializzazione<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLEaYzbfNpZ3-rVTLe7K5ZOEQwltVq9BMwwKkxixj5HKCZQed8wDVyrlWAl7Z-OninqZ-JrH8lM2IbR2gG-k04-ziYnxVkWgNTNoH5TZdAexFh2KO-VLsV-5QP_3OQHAb8DDUj9Cp4npRZ/s1600-h/Tramonto.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5282610145798500194" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 150px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLEaYzbfNpZ3-rVTLe7K5ZOEQwltVq9BMwwKkxixj5HKCZQed8wDVyrlWAl7Z-OninqZ-JrH8lM2IbR2gG-k04-ziYnxVkWgNTNoH5TZdAexFh2KO-VLsV-5QP_3OQHAb8DDUj9Cp4npRZ/s200/Tramonto.jpg" border="0" /></a><br /><div>Nell’infanzia il gioco è un’attività di fondamentale importanza, per permettere l’acquisizione delle regole della vita sociale. Attraverso il gioco il bambino si adopera con tutte le forze sia per saggiare le sue capacità ed abilità sia per fare nuove scoperte. Osservare un bambino, assorto in giochi di costruzioni e vederlo addirittura piangere quando non riesce a superare le difficoltà, è uno spettacolo affascinante. Durante l’infanzia, infatti, il gioco è affrontato tanto seriamente da sembrare un’attività estremamente impegnativa. Esso è come il lavoro per l’adulto. Il bambino, inizialmente, fa un gioco solitario: si diverte a giocare, in solitudine, con i suoi giocattoli. In seguito, intraprende il cosiddetto gioco parallelo: il bambino gioca, nella sua autonomia, accanto ai coetanei, magari utilizzando giocattoli analoghi, ma senza aver rapporti con loro. Solo attraverso il gioco associativo, egli incomincia a relazionarsi con i suoi compagni e a scambiarsi anche i giocattoli. In tale fase ludica il bambino ancora non riesce ad intraprendere attività sociali; durante il gioco associativo le attività ludiche non sono, pertanto, coordinate. Per ogni bambino, in tale fase, il gioco ha ancora una finalità personale. Il gioco sociale fa, infine, assumere un ruolo sociale ed una responsabilità differente. In questa fase ognuno si sente parte del gruppo e tende ad escludere i soggetti estranei. Il gioco sociale è una conquista importante per l’essere umano. Esso fa acquisire una significativa valenza sociale rispetto a quella individuale ed egocentrica; a tale valenza è attribuita la funzione di modellamento nel processo d’interiorizzazione dei valori e delle norme sociali. Il bambino, superata la fase egocentrica, è portato a giocare con gli altri ed in gruppo. Egli, at??traverso questo tipo di gioco, è, pertanto, sottoposto a tutte quelle regole che favoriranno in lui la formazione del senso di responsabilità, di onestà e, soprattutto, di socialità. Il gioco non ha soltanto una funzione di socializzazione, ma ha anche un elevato valore educativo. Esso assolve, a tal proposito, non solo il compito di far sviluppare adeguatamente il linguaggio e di riequilibrare il mondo affettivo e relazionale del bambino, ma anche quello sia di eliminare o di attenuare le ansie e le paure sia di agevolare, permettendo, così, di scaricare l’aggressività accumulata, il processo di apprendimento. </div>ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-51337249647812446062008-12-22T14:42:00.000+01:002008-12-22T14:44:04.010+01:00GIOCO,DRAMMATIZZAZIONE E DISEGNOL’attività ludica, non solo nell’uomo, ma anche negli animali, è, durante l’età evolutiva, la forma più naturale e spontanea di socializzazione. Nella prima infanzia, il bambino gioca con qualsiasi oggetto e, quando ottiene risposte alle sue azioni (rumori e movimenti), sembra divertirsi e, nello stesso tempo, manifestare curiosità ed interesse. Successivamente, al gioco individuale (senso-motorio e di esercizio) subentra quello sociale (praticato con gli altri e con precise regole).<br />Il gioco storicamente, a cominciare da Platone, è stato considerato come un indiscutibile strumento educativo ed ha avuto sempre un valore centrale per la formazione dell’uomo. Soltanto recentemente esso è stato, però, studiato, in particolare da due pionieri delle ricerche sullo sviluppo infantile, Jean P??iaget e Sigmund Freud, con rigore scientifico.<br />I due studiosi hanno messo in evidenza che l’attività ludica inizia quando il bambino prende coscienza dell’esistenza delle persone e delle cose che lo circondano.<br />Piaget, prendendo in considerazione le attività cognitive e lo sviluppo emotivo del bambino, ha cercato di interpretare il modo con il quale il gioco possa facilitare le une e l’altro; Freud, invece, affermando che il bambino è un “perverso polimorfo”, ha posto l’accento sull’analisi delle problematiche dell’attività affettiva e sessuale nell’infanzia. Esistono, in ogni modo, numerose teorie intorno al gioco, che possono essere, così, schematicamente enucleate:<br />a) La teoria di Schaller; questi, nel 1861, ha ipotizzato il gioco come riposo e come ricreazione.<br />b) La teoria di Spencer, il quale, nel 1890, ha interpretato l’attività ludica come uno scarico di energia superflua.<br />c) La teoria di Groos, che ha considerato il gioco come esercizio di preparazione alla vita degli adulti.<br />d) La teoria di Stanley Hall, che, nel 1902, ha cercato di ricondurre il gioco a strumento di eliminazione di tutte le funzioni ataviche superflue.<br />e) La teoria di Claparéde; questi, nel 1920, ha formulato l’ipotesi che il gioco possa essere un’attività efficace per soddisfare i bisogni naturali e per permettere che i desideri diventino reali.<br />f) La teoria di Huizinga, che, nel 1938, ha consider??ato il gioco come un tratto fondamentale dell’uomo. Esso è posto all’origine della cultura e dell’organizzazione sociale.<br />g) La teoria di Chateau, che, nel 1950, ha interpretato il gioco come attività espressiva dello slancio vitale dell’uomo.<br />h) La teoria di Bertin, che, nel 1955, ha rappresentato l’attività ludica come sfera dell’avventura estetica.i) La teoria di Caillois, che, nel 1958, ha collocato i vari tipi di gioco in rapporto a quattro parametri: agon (competizione o lotta), alea (sorte o fortuna), mimicry (finzione o simulazione), ilinx (turbamento o vertigine).ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-40700357873201565812008-12-22T14:41:00.000+01:002008-12-22T14:42:41.167+01:00Carenze di cure materne e separazioneLa prima infanzia è la fase dell’età evolutiva, in cui i bambini compiono le conquiste di base (psico-motorie, percettivo-intellettive, etico-sociali e pratico-artistiche), attraverso le quali strutturano la loro personalità. Ognuno, in tale età, incomincia ad impossessarsi del mondo circostante e, non avendo ancora un rapporto diretto con la realtà, nella quale vive, lo considera come vorrebbe che sia. I bambini, in tal modo, vivendo incertezze superiori a quelle che vivrebbero nelle fasi successive, sentono e richiedono un maggiore bisogno di cura e di protezione da parte dei genitori (soprattutto della madre) e degli adulti. Nei primi mesi ogni bambino dipende interamente dalla madre; egli, giacché il suo mondo affettivo è limitato soltanto ai bisogni innati, che devono essere soddisfatti in modo immediato, considera la madre come fonte di ogni gratificazione. Questa risponde, infatti, alla sua richiesta di cibo, di attenzioni e di protezione, favorendone la fiducia di base. Nell’infanzia, il bambino ha, poi, bisogni dominati dal principio del piacere immediato e, pertanto, il mondo esterno è percepito in funzione del suo io. Se l’ambiente dimostra di accettarlo, si sentirà sicuro ed acquisterà fiducia in se stesso; se, al contrario, sarà rifiutato, si sentirà inutile e sfiduciato. Il bambino, dopo alcuni mesi di vita, subisce un altro trauma: lo svezzamento. Questo è vissuto come uno stato di abbandono, di sofferenza e di frustrazione. La madre diventa, in tale circostanza, anche un ostacolo, perché, oltre ad operare, con lo svezzamento, un distacco fisico, ne contrasta i bisogni. Nei suoi confronti il bambino si trova, pertanto, in una situazione di ambivalenza: l’ama, ma non può perdonarle di averlo abbandonato. Egli, rendendosi conto, da un lato, che le difficoltà sono aumentate, e, dall’altro, che le sue abitudini hanno subìto delle modif??icazioni, cerca di acquisire autonomia nei confronti della madre. Ciò non sta a significare, tuttavia, che la figura materna sia diventata meno importante e significativa dal punto di vista affettivo. In questa ricerca dell’autonomia il bambino è spesso, costretto, infatti, a rifiutare il punto di riferimento della figura materna. Un’importanza fondamentale, a tal proposito, è assunta dai cosiddetti “oggetti transizionali”, che, simbolicamente, rappresentano, secondo Winnicott, la madre, nel passaggio dalla dipendenza (totale fusione con la madre) all’autonomia (stato di relazione con la madre, come figura esterna e separata), e corrispondono alle caratteristiche di morbido, di caldo e di piacevole al tatto. A lungo termine le carenze di cure materne, nell’infanzia, hanno, secondo il ricercatore M. Rutter, effetti negativi sullo sviluppo. Questi sono presenti anche dopo un lungo arco di tempo. Il bambino ha bisogno, infatti, di relazioni affettive durature e di interazioni comunicative continue.ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1054260767557730577.post-71446160994983594782008-12-22T14:39:00.000+01:002008-12-22T14:41:47.941+01:00Il giocoNel gioco il bambino si adopera con tutte le sue forze per diventare adulto. Osservare un bambino, assorto in giochi di costruzione e capace addirittura di piangere quando non riesce a superare le difficoltà, è uno spettacolo affascinante. L’attività ludica costituisce il motivo e l’esperienza di fondo di tutta la vita infantile. Essa procede, secondo Piaget, per tappe, che corrispondono ai primi tre livelli dello sviluppo cognitivo:<br />Tappa dei giochi d’esercizio, che, nel complesso, corrisponde allo sviluppo cognitivo dell’intelligenza sensorio-motrice. Tappa dei giochi simbolici, che corrisponde alla fase dell’intelligenza preoperativa (formazione del concetto e attitudine a trasformare la realtà in simboli).Tappa dei giochi delle regole. Questa è la fase che corrisponde all’acquisizione cognitiva delle operazioni concrete e formali. L’essere umano ha assimilato il pensiero reversibile e, pertanto, sa cogliere più aspetti della realtà e, nello stesso tempo, comprende che un problema può avere soluzioni diverse. Il gioco, nella storia, ha, però, assunto una funzione importante soltanto con Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) e con Wilhelm Friedrich Fröbel (1782-1852); esso precedentemente era considerato come un passatempo, anzi, come un’attività fastidiosa per gli adulti ed inutile per i bambini. Nella società attuale, tuttavia, non sono, nonostante si sia compreso che l’attività ludica serva al bambino per lo sviluppo delle sue capacità (sensoriali, motorie, affettive, sociali, intellettive e morali), ancora previsti, nella costruzione delle abitazioni, in maniera concreta, spazi adeguati per i giochi. Il bambino è, così, limitato nella sua?? spontaneità ed è costretto ad accumulare eccessiva aggressività, che, non riuscendo a controllare, scaricherà facilmente contro qualcuno o qualcosa. Alcuni studiosi, specialmente psicologi e pedagogisti, essendo il gioco, in ogni modo, un atto educativo, da tempo stanno ribadendo, con forti critiche al potere politico, che un’edilizia adeguata sia di fondamentale importanza, per permettere, soprattutto ai bambini, di svilupparsi armonicamente attraverso il gioco. Urgono per poter giocare ampi spazi e materiale adatto. Entrando, poi, in un negozio di giocattoli si è costretti ad ammirare una quantità di prodotti, che rappresentano quasi tutti una miniaturizzazione degli oggetti del mondo adulto. Questa tendenza è senza dubbio indice di grande sviluppo tecnologico, ma, nello stesso tempo, di scarsa sensibilità educativa. Il giocattolo non deve togliere al bambino, se vuole favorirne sia la maturazione sia lo sviluppo psicologico, il ruolo di protagonista né costringerlo alla condizione di passivo spettatore. Alcuni giocattoli (bambole, orsacchiotti, oggetti morbidi e caldi), secondo la maggior parte degli studiosi, sono insostituibili: essi rappresentano, per i bambini e le bambine, simbolicamente la figura del genitore e, nei momenti di frustrazione, gli amici con cui dialogare. Il gioco, quindi, è per l’infanzia non solo rappresentazione della continuità tra il passato ed il presente, ma anche fattore di liberazione; il bambino, infatti, entra in contatto, attraverso l’attività ludica, con il mondo circostante e compie esperienze concrete. In conclusione esso è una sorgente di motivazione e, perciò, sarebbe inimmaginabile, come ha sostenuto lo psicologo e pedagogista svizzero Edouard Claparède (1873-1940) “un’infanzia senza giochi”. Un bambino che non sa giocare è in “fieri” un adulto incapace non solo di pensare e di ragionare, ma anche di agire responsabilmente.ELEhttp://www.blogger.com/profile/00520520589619802641noreply@blogger.com0